sabato 30 marzo 2013

La fustigazione

Ogni singolo colpo della frusta è stato un’esperienza lancinante, mentre lo sentivo irritare la pelle e in seguito lacerarla e affondare nelle carni. Ho cercato di trattenere le grida e i singulti, ma come al solito prima del termine, nonostante si trattasse solo di trenta frustate, ero gemente e piangente accasciata contro il palo a cui ero stata legata. Ancora non sono così forte e determinata come vorrei essere e le mie lacrime dovrebbero essere di rabbia e non di supplica perchè il tormento finisca.
Ma ogni gemito e urlo è una liberazione, ogni lacrima e ogni stilla di sangue purga della contaminazione interiore ed è una purificazione. Perciò accetto il dolore affinché mi purifichi e fortifichi sempre maggiormente.
Con l’arrivo del dolore è tornata anche la determinazione nel procedere nel mio cammino, la conferma di aver compiuto la cosa giusta nel privare Hildebrad della sua vita per non destinarlo a restare un burattino del caos.
Ora il mio corpo brucia di un fuoco che sembra inestinguibile, il dolore della fustigazione è lancinante, ma questa sera probabilmente sarà attenuato da una tinozza ed un bagno caldo. A volte ho paura di lavarmi troppo e temo che questo a lungo andare mi farà male, ma una tinozza di acqua calda è uno dei pochi piaceri che mi concedo. Va bene sono un po’ insincera perchè onestamente ci sono le vesti, i gioielli e le collane, ma tutto questo nella mia attuale situazione mi è negato. Forse questa sera aggiungerò del sale all’acqua del catino per punirmi dell’indulgenza che mi concedo e della pusillanimità nel voler negare le mie vanità. Sempre che quel nano abbia nel frattempo trovato una taverna in cui abbiano un catino per lavarsi.
Alla fine purificata e rinfrancata nello spirito per quanto ora prostrata nel corpo sono tornata dal patriarca per domandare notizie sull’anello di Sant’Horst. Il suo ritrovamento confermerebbe la mia intenzione di servire Sigmar nel cammino della della retribuzione dei malvagi a qualsiasi costo, ma il Patriarca non conosceva nulla di tale anello.
Ho rifiutato la generosa offerta di restare a dormire al tempio di Sigmar, preferendo restare alla locanda per tenere d’occhio Mjolnir e il nano, decidendo comunque di servire al tempio dal mattino successivo come conversa.
Dopo aver spettegolato con le ancelle del tempio per cercare di socializzare un po’ ho saputo che per degli abiti nuovi ci sono i saldi al mercato elfico. Ero tentata di comprarmi qualcosa sulla bancarella più vicina, ma è impressionante la quantità di gente impicciona che c’è nella città del commercio pronta a consigliare ad una bella ragazza di andare a fare spese al mercato degli elfi (N.d.A. un pessimo esempio di railroading da parte del master).
Lacrima

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