giovedì 30 maggio 2013

Penitenza

Marieburg, cinque giorni dopo l'assalto alle rovine degli eretici.

Una volta lasciato il mutante al sicuro assieme a Ciacco, il nostro passo successivo fu recarci da Fonstrider il mercante elfo, per aggiornarlo sull'indagine che ci aveva chiesto di compiere. Questo non fu affatto semplice…
Ammetto che dopo una settimana passata nelle paludi, di cui tre giorni più morta che viva, dovevo essere uno spettacolo piuttosto indecente, ma certo questo non dovrebbe permettere ad un elfo pidocchioso di cacciarmi fuori dal suo negozio e costringermi a lavarmi assieme a Mjolnir nell'abbeveratoio per i cavalli di una locanda.
L’ho presa comunque come una lezione di umiltà impartitami da Sigmar, per non permettere che il mio orgoglio mi accechi. Accertato che non vi fossero in giro spioni, dopo aver piegato in bell’ordine le mie vesti, approfittai dell’occasione per inginocchiarmi ed assestarmi alcune scudisciate convinte per penitenza visto che avevo permesso che il mio aspetto diventasse così trascurato.
Mjolnir naturalmente ha subito domandato perché tale bisogno di penitenza, anzi direi che non ha compreso minimamente il senso del concetto stesso di penitenza, e dubito di poterle mai spiegare perché la mia carne ha bisogno del morso della frusta allo stesso modo in cui alcune donne sentono il bisogno dei baci di un amante.

domenica 26 maggio 2013

Ritorno a Marieburg

Marieburg, cinque giorni dopo l'assalto alle rovine degli eretici.

Entrare in città è stato più facile del previsto poiché le sentinelle sono in agitazione per la fuga di una pericolosa strega dalla piazza del tempio di Sigmar. A quanto pare gli “amici” di Osric sono riusciti a liberare Maida Widman.
Chiaramente le guardie erano preoccupate per chi usciva e non per chi entrava.
Mi recai quindi nell’unico luogo che ritenevo abbastanza sicuro per lasciare un mutante, il tempio di Morr.
Una volta arrivati al tempio di Morr riferimmo al sacerdote con cui avevo parlato la volta precedente tutto ciò che era accaduto dalla nostra ultima visita al tempio e lo pregammo di custodire il mutante in attesa che avessi la possibilità di interrogarlo ancora. Effettivamente la situazione era preoccupante.
Lasciammo Ciacco il rosso a fare la guardia al mutante, mentre noi ci recavamo al quartiere elfico.

 Lacrima.

martedì 21 maggio 2013

Stormfell

Dopo che gli ho strappato tre dita dei piedi il mutante ci ha raccontato di essere a capo del culto di Stormfell, un aspetto deviato di Manan, il dio dei mari e del commercio. Conrad era figlio di una loro adepta e volevano utilizzare il bambino per distruggere il culto di Manan. Intendevano pertanto benedirlo nel pozzo della roccaforte e allevarlo come un anatema contro la frangia pubblica del culto del dio del mare. Personalmente però ho i miei dubbi che il dio del mare benedica un pozzo in rovina nelle paludi, temo che vi sia qualche forza più oscura dietro a tale luogo.
Purtroppo (o per fortuna, ancora non mi è chiaro) il giorno della cerimonia i cacciatori di streghe interruppero il rito e il bambino non venne mai calato nel pozzo per ricevere la benedizione di Stormfell.
Venne invece preso e consegnato alle sacerdotesse di Shallya in attesa che venisse consegnato ai Sigmariti di Altdorf. Cosa che però non accadde mai per il tradimento di Lutzen.
Non so se sono l’unica a trovare profondamente ironico che se i cacciatori di streghe non fossero intervenuti probabilmente quella che ora sembra essere una spina nel fianco dell’impero sarebbe stata distrutta da un ragazzino, diventato il suo anatema. Distrutto il culto di Manan, il subbuglio successivo e la fine del commercio probabilmente avrebbero ridotto la città ad un luogo secondario nella storia dell’impero come avrebbe meritato, quale iniquo ricettacolo di vili e turpi commerci.
Il mutante ci ha inoltre detto che se vogliamo maggiori informazioni su Conrad dobbiamo cercare Hugo Buisman, lui conosce meglio di noi il ragazzo.

Ora abbiamo travestito il mutante alla meno peggio con un saio e un cappuccio di sacco. Se le guardie sono lassiste come il loro solito non dovrebbe essere di alcuna difficoltà entrare nuovamente in città.

sabato 11 maggio 2013

Un abisso di dolore.

Marieburg, tre giorni dopo.

Scrivo mentre il mio corpo è ancora un abisso di dolore e non ho recuperato completamente la vista dall’occhio sinistro. Ma dopo tre giorni di agonia non sopporto più di restare immobile, inoltre fra qualche ora torneremo in città e allora avrò troppe cose da fare.

Rinunciammo ad avanzare furtivamente fra le rovine preferendo spacciarci per dei viaggiatori dispersi in cerca di ospitalità… Io provai anche a trattenere l’odio atavico che nutro per simile feccia immonda, completamente corrotta dal caos, ma sbagliai nel credere che fossi di fronte a dei servitori di Slaanesh, mentre erano creature devote a Stormfell.
Appena i mutanti capirono che mentivamo la cosa degenerò e presto fummo tutti con le armi in mano.
Io attaccai il loro capo per tentare di stordirlo mentre Mjolnir e Ciacco cercavano di trattenere la feccia mutante e i loro compagni umani.
Io riuscii ad atterrare il mutante e legarlo alla meno peggio. Ciacco direbbe per pura fortuna, io direi invece perché Sigmar mi da il dono di riuscire a vedere alcune cose prima che accadano.
Purtroppo mentre io cercavo di fare un prigioniero Mjolnir cadde atterrata da uno dei mutanti, con una gamba maciullata da una chela e io dovetti correre ad aiutarla.
Purtroppo neppure tutta la mia dote di preveggenza può nulla per il fatto che io non sia brava a maneggiare una spada e presto raggiunsi Mjolnir nell’oblio con una terribile ferita al volto.
Quando finalmente rinvenni mi trovavo sulla barca di Jekil. Il nano era riuscito da solo ad uccidere anche gli ultimi due mutanti e poi si era fatto aiutare da Jekil per trascinare me, Mjolnir e il nostro prigioniero fino alla nave.

Ora mi trovo a casa di Jekil Sulfmund e sto soppesando le mie prossime mosse, appena posso devo assolutamente farmi dare qualche lezione di spada da Osric. (N.d.A. in pratica farmi spiegare meglio le opzioni di combattimento)
Prima di partire però intendo provare sul mio prigioniero le tenaglie che avevo comprato al mercato ancora una settimana fa. Magari con qualche dito in meno diventa più propenso a collaborare.

Lacrima.

sabato 4 maggio 2013

Cultisti e rovine

Paludi di marieburg,
sto perdendo il conto del passare del tempo...
 
Finalmente dopo tre giorni a navigare nelle paludi, passati a tentare di tenere distanti i tafani e a temere che si presentasse la cosa che ha divorato il possessore della barca che abbiamo travato nelle rovine, arrivammo nei pressi delle antiche rovine con tre torri di cui ci aveva parlato Osric.
Jekil rimase a guardia della barca mentre io, Mjolnir e Ciacco proseguimmo verso le rovine.
La rovina sembra infestata di mutanti. Ho visto due uomini di ronda che avevano delle chele al posto delle braccia, quindi credo di trovarmi di fronte ad un culto di Slaneesh.
Fortuna che ci avevano assicurato che le rovine dovevano essere vuote.
Dovevamo cercare di avanzare con discrezione ed evitare se possibile uno scontro diretto. Come se fosse possibile ignorare la blasfemia che avevamo davanti agli occhi. Per motivi molto diversi pareva che nessuno di noi tre avesse amore per le abominazioni mutate.

Lacrima