sabato 11 maggio 2013

Un abisso di dolore.

Marieburg, tre giorni dopo.

Scrivo mentre il mio corpo è ancora un abisso di dolore e non ho recuperato completamente la vista dall’occhio sinistro. Ma dopo tre giorni di agonia non sopporto più di restare immobile, inoltre fra qualche ora torneremo in città e allora avrò troppe cose da fare.

Rinunciammo ad avanzare furtivamente fra le rovine preferendo spacciarci per dei viaggiatori dispersi in cerca di ospitalità… Io provai anche a trattenere l’odio atavico che nutro per simile feccia immonda, completamente corrotta dal caos, ma sbagliai nel credere che fossi di fronte a dei servitori di Slaanesh, mentre erano creature devote a Stormfell.
Appena i mutanti capirono che mentivamo la cosa degenerò e presto fummo tutti con le armi in mano.
Io attaccai il loro capo per tentare di stordirlo mentre Mjolnir e Ciacco cercavano di trattenere la feccia mutante e i loro compagni umani.
Io riuscii ad atterrare il mutante e legarlo alla meno peggio. Ciacco direbbe per pura fortuna, io direi invece perché Sigmar mi da il dono di riuscire a vedere alcune cose prima che accadano.
Purtroppo mentre io cercavo di fare un prigioniero Mjolnir cadde atterrata da uno dei mutanti, con una gamba maciullata da una chela e io dovetti correre ad aiutarla.
Purtroppo neppure tutta la mia dote di preveggenza può nulla per il fatto che io non sia brava a maneggiare una spada e presto raggiunsi Mjolnir nell’oblio con una terribile ferita al volto.
Quando finalmente rinvenni mi trovavo sulla barca di Jekil. Il nano era riuscito da solo ad uccidere anche gli ultimi due mutanti e poi si era fatto aiutare da Jekil per trascinare me, Mjolnir e il nostro prigioniero fino alla nave.

Ora mi trovo a casa di Jekil Sulfmund e sto soppesando le mie prossime mosse, appena posso devo assolutamente farmi dare qualche lezione di spada da Osric. (N.d.A. in pratica farmi spiegare meglio le opzioni di combattimento)
Prima di partire però intendo provare sul mio prigioniero le tenaglie che avevo comprato al mercato ancora una settimana fa. Magari con qualche dito in meno diventa più propenso a collaborare.

Lacrima.

5 commenti:

  1. Primo combattimento serio, gestito no male, non malissimo, di più.

    Il sistema di combattimento del gioco è un mix di colpi generalmente a vuoto con uno o due colpi a segno con effetti letali che fanno la differenza. Regole più semplici di D&D e comunque molte opzioni di combattimento aiutano a rendere il sistema dinamico.

    Il master dovrebbe però stare attento a verificare che i nemici siano alla portata del gruppo e ricordarsi che non sta giocando a D&D dove ogni due stanze c'è un mostro. Gli scontro della campagna de "I mille troni" sono pensati per 4-6 persone non per tre. La differenza la fa letteralmente il numero di personaggi fra cui possono essere spartiti i colpi, non il fatto che fossimo tutti con carriere di combattenti.

    Ho scoperto poi che se solo avessi tenuto il pugnale nell'altra mano per aver diritto ad una parata probabilmente nulla di tutto questo sarebbe probabilmente successo...

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  2. A parte il master, però hai visto che il nano vi ha salvato la vita? ;-)

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  3. In effetti anch'io credevo che stesse iniziando a redimersi... ma poi l'ha combinata troppo grossa

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  4. Poi lui è uno sventratore doveva farsi ammazzare in maniera gloriosa dai mutanti, possibilmente al posto nostro, non restare vivo e salvarci.

    Nel più grande disegno delle cose anche questa volta il nano è stato un fallimento.

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  5. Effettivamente sotto quest'ottica non fa una piega il tuo ragionamento!!!

    si vede che i nemici non erano all'altezza!!!

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