Se fossi veramente il pellegrino che voglio far credere di
essere (riuscendoci peraltro piuttosto male, visto che ogni tanto proprio mi
scappa una palla di fuoco o una corona di fiamme), presterei molta attenzione a
vagare per questi boschi. Tanto per cominciare, piove. In second'ordine, si
incontrano quasi quotidianamente uomini bestia, servi del male, mutanti,
fantasmi, mannari ed amenità consimili. Può essere poco simpatico, se uno non
sa almeno lanciare qualche proiettile infuocato, o qualcosa di equivalente.
Questo lo segnalo in caso abbiate voglia di darvi
all'escursionismo e vi sorrida l'idea di scegliere proprio le selve di Altdorf:
ripensateci.
Dopo aver sconsacrato il tempio di Tzeenich nella locanda
nella quale avremmo dovuto passare una tranquilla notte all'asciutto, ci siamo
avviati per proseguire lungo la nostra strada. Strada che era perfettamente
segnata, ma fangosa, sicché il nobile von Baracca si è offerto di insegnarci
una scorciatoia verso il successivo posto di tappa: siamo stati fortunati a
ritrovare la strada fangosa dalla quale eravamo partiti, ma solo quando oramai
imbruniva – e pioveva ancora. Abbiamo così deliberato di ripararci in un
tempietto votivo.
Secondo voi siamo rimasti tranquilli? Figuriamoci! Alla
mattina ci ha visitato un signore con la gola squartata, una mano mozza e vari
sventramenti in corpo: non ci abbiamo messo molto a renderci conto che si
trattava di un fantasma molesto, che ci chiedeva aiuto affinché trovassimo il
suo corpo e lo seppellissimo.
Gratis.
Abbiamo discusso a lungo, e alla fine è emerso che mi trovo
in un gruppo di dannati moralisti. Io capisco mio fratello che ha un feeling
speciale con i trapassati, ma gli altri? Per il momento, visto che pioveva, ho
almeno convinto i compari a passare la notte al riparo e a pensare alla
questione l'indomani mattina.
Anche in questo caso, siamo stati strappati ai nostri sonni
anzitempo, ma – se non altro – non per una minaccia, bensì per la graziosa
presenza di una fanciulla dai tratti felini che camminava lungo la strada.
L'unico aspetto poco carino della fanciulla era il suo puntarci un arco contro.
Comunque, presto arrivammo a più miti consigli. Von Baracca, del resto, nei
primi tre minuti di conversazione le aveva già raccontato del tempio del male,
del fantasma e di ogni particolare riguardante la nostra situazione: c'era
davvero da augurarsi che la tizia non fosse una malintenzionata!
Ad ogni buon conto, condividevamo la meta: la successiva
cittadina sulla strada. Per noi, una tappa, mentre lei vi si recava a riscattare
il suo fidanzato, catturato in quanto ladro di polli – a suo dire.
Nel viaggio e nei primi momenti in città, accaddero alcuni
episodi significativi:
-
il nostro amico fantasma continuò a comparire ad
ore alterne, e in effetti dopo un po' più che far paura cominciava a rompere le
scatole. In effetti, cominciammo a chiedergli di darsi una calmata, perché
stava diventando insistente. Lui, educatamente, si scusò, dicendo che non era
ancora in grado di controllare il proprio potere. Questi fantasmi sono proprio
da educare!
-
In tutto questo, il fantasma continuava a non
ricordarsi nulla della sua esistenza.
-
Alla prima apparizione in presenza della
ragazza, venne fuori che il nostro trasparente trapassato era proprio colui che
aveva arrestato il rubagalline fidanzato con la nostra compagna di viaggio. Vi
lascio immaginare la caciara. Mai avevo visto uno spettro sparire così in
fretta!
Giunti in città, la ragazza si recò – sola – a pagare la
cauzione, ma poco dopo venne a raccontarci che gli sbirri avevano tenuto il
denaro e si erano rifiutati di rilasciare il rubagalline. Per la solita
questione del cuore d'oro di una parte consistente del gruppo, decidemmo di
aiutarla, e addirittura il nostro amico spettro decise di contribuire, con la
chiara speranza di ingraziarsi la pollastrella.
Apparve in tutta la sua presenza terrorizzante alle guardie
del carcere, le quali fuggirono terrorizzate, lasciando spazio libero a Von
Baracca di introfularsi nell'edificio per liberare il rubagalline.
Disgraziatamente, si soffermò anche un po' a indagare per verificare che la
nostra amica avesse veramente lasciato i denari ai carcerieri, ma non trovò un
soldo: in compenso, le guardie fecero in tempo a tornare con i rinforzi, a
vederlo, riconoscerlo e quasi a catturarlo.
Per fortuna, a questo punto il rubagalline e la sua
findanzatina (che si rivelarono essere due gatti mannari), grati a noi e
all'amico pallido per la liberazione, decisero di darci una mano: tornarono sul
luogo nel quale avevano l'ultima volta incontrato il trapassato in vita alla
ricerca del suo cadavere. Non lo trovarono, ma ci riportarono in un sacchetto
la mano che gli era stata mozzata e ci diedero precise informazioni su come
raggiungere il posto dove l'avevano trovata.
Ci avviammo: il nostro fiuto già presagiva un nuovo scontro
con il Caos.
Inoltre, dovevamo assolutamente dare una degna sepoltura a
quell'anima tormentata (e tormentante).
Il senso dell'orientamento del comandante Baracca resta inimitabile.
RispondiEliminail comandante Baracca oramai è una certezza!!!
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